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DDL BILANCIO 2026 e Plusvalenze d’impresa: dal 2026 rateizzazione ridotta e periodo di possesso più lungo

Nov 10, 2025

Il Ddl. di Bilancio 2026 modifica la disciplina della rateizzazione delle plusvalenze: il frazionamento sarà ammesso in massimo tre esercizi (anziché cinque), a condizione che il bene sia stato posseduto per almeno cinque anni. Le nuove regole si applicheranno alle plusvalenze realizzate dal periodo d’imposta 2026.

L’art. 15 del Ddl. di Bilancio 2026 interviene sull’art. 86, comma 4, del TUIR, modificando i criteri per la rateizzazione delle plusvalenze realizzate nell’ambito del reddito d’impresa. La novità principale consiste nella riduzione del numero massimo di esercizi in cui è possibile suddividere la plusvalenza (da cinque a tre), e nell’estensione del periodo minimo di possesso del bene (da tre a cinque anni).

La nuova disciplina si applicherà alle plusvalenze realizzate a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025, quindi dal 2026 per i soggetti con esercizio solare. Restano escluse le plusvalenze derivanti da assegnazioni ai soci o da destinazioni a finalità estranee all’impresa.

Rientrano nel nuovo regime le immobilizzazioni finanziarie, la rateizzazione sarà ammessa solo se il bene risulta iscritto come tale negli ultimi cinque bilanci. Le plusvalenze da cessione di azienda o ramo d’azienda continueranno a beneficiare della rateizzazione in cinque esercizi, con periodo minimo di possesso pari a tre anni.

È confermata la regola secondo cui la scelta di rateizzare deve risultare dalla dichiarazione dei redditi; in caso contrario, la plusvalenza concorre integralmente alla formazione del reddito nell’esercizio di realizzo.

Ai fini del calcolo degli acconti per il 2026, si dovrà considerare l’imposta teorica determinata applicando le nuove regole, anche se la plusvalenza è stata realizzata nel 2025. Questo aspetto richiede attenzione in sede di pianificazione fiscale, soprattutto per operazioni in corso a fine anno.

È importante sottolineare che la disposizione è contenuta in una bozza di legge e, pertanto, potrà subire modifiche nel corso dell’iter parlamentare. L’approvazione definitiva è attesa entro la fine dell’anno.
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