
Direttiva "Stop-the-Clock" – posticipo applicazione CSRD e termine trasposizione CSDDD
Il 16 aprile scorso è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la direttiva (UE) 2025/794 che modifica le direttive CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), per quanto riguarda le date a decorrere dalle quali gli Stati membri devono applicare taluni obblighi relativi alla rendicontazione societaria di sostenibilità e al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (direttiva stop-the-clock).
Come noto, la CSDDD richiederà alle imprese di svolgere attività atte a prevenire, mitigare o ridurre al minimo gli impatti sui diritti umani e sull'ambiente che potrebbero generarsi nelle attività che svolgono e nelle catene del valore a cui partecipano; le imprese che non rispettano la Csddd potrebbero essere sanzionate con l'applicazione di dazi aggiuntivi sui propri prodotti, nonché – nei casi più gravi – con il divieto di esportare determinati prodotti all'interno dell'UE.
In sintesi, la direttiva (UE) 2025/794:
- rinvia di due anni gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità per le grandi imprese che non hanno ancora iniziato a rendicontare e per le PMI quotate in borsa, e
- rinvia di un anno – quindi al 26 luglio 2027 – il termine per il recepimento della CSDDD negli ordinamenti nazionali e la prima fase di applicazione (per le società più grandi) della direttiva.
La direttiva è entrata in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri dovranno recepirla negli ordinamenti nazionali entro il 31 dicembre 2025.