venerdì 30 giugno 2023

Nuove regole ESG: siete pronti per la CSRD?
Per saperlo, partecipate al nostro sondaggio.

Per aiutare le aziende nella gestione delle nuove direttive di governance ESG emesse dall'Unione Europea, quali la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), Baker Tilly ha lanciato un'indagine a livello europeo per identificare la preparazione delle aziende alla nuova normativa. 
                 

CSRD: nuovi obblighi di rendicontazione ESG per le imprese

Entrata in vigore nel gennaio 2023, la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) impone alle aziende di redigere un bilancio di sostenibilità che deve contenere tutte le politiche relative all'ambiente, al sociale e alla governance dell'azienda. L'obiettivo della CSRD è la diffusione di informazioni sulla sostenibilità che siano affidabili, pertinenti e comparabili tra tutti gli attori economici. Saranno interessate circa 50.000 aziende, comprese tutte le grandi aziende e le società quotate (sono escluse le microimprese).
                   

Perché contribuire al sondaggio?

Ecco 3 buoni motivi per rispondere al nostro sondaggio:
                   
  1. Valutare se la tua azienda è pronta per la CSRD e identifica le sfide per diventare conforme;
  2. Ottenere una breve diagnosi e risorse per prepararti alla gestione della CSRD;
  3. Contribuire ad un importante studio (pubblicato nell'ottobre 2023) che ti consentirà di situarti in relazione ad altre società nell'UE. 
Per rispondere al sondaggio sono sufficienti circa 10 minuti (le risposte dovranno pervenire entro il 28 luglio 2023). 
 

Scopri se la tua azienda è interessata dalla CSRD

La tua azienda sarà soggetta alla CSRD se:
                   
  • è nell'Unione Europea e supera almeno due di questi tre criteri: 250 dipendenti, 20 milioni di euro di bilancio totale, 40 milioni di fatturato;
  • si tratta di una PMI europea quotata in un mercato regolamentato dell'UE (ad eccezione delle microimprese);
  • è una società extraeuropea con fatturato annuo generato nell'UE superiore a 150 milioni di euro e con una filiale o succursale nell'UE quotata o che genera un fatturato superiore a 40 milioni di euro.

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